Tipi Psicologici

Questi giorni sono percorsi da sentimenti di apprensione per quelli di noi che non riescono più ad avere una visione del futuro che lasci spazio ad una parola stupenda: SPERANZA.

Questo annebbiamento impone ai nostri occhi uno sforzo maggiore, i muscoli ciliari si tendono nello sforzo di incurvare il cristallino per permettere ai raggi luminosi di colpire la retina nel punto giusto. Quali sono i valori e le norme a cui si conforma il nostro agire in questi giorni o quello di chi prende o sta per prendere decisioni che si influenzeranno la vita di tanti?

Ma andiamo con ordine, cercando la versione elettronica in lingua inglese dei “Principia” di Newton mi sono imbattuto nel blog LatinBlog dove era disponibile il seguente articolo

“S. A. Haslam, J. Salvatore, T. Kessler S. D. Reicher, How stereotyping yourself contributes to your success (or failure), Scientific American Mind — 03/04/2008”

La tesi esposta, come il titolo lascia intravedere, è la seguente:

non sempre un insuccesso in una prova scolastica o sportiva od un risultato non soddisfacente è la manifestazione di incompetenza o mancanza di abilità.

La minaccia dello stereotipo agisce, viene scritto, sia in senso negativo che positivo modificando in termini statistici i risultati di prestazioni sia intellettuali che fisiche. Tale minaccia ha effetto quando entrano in contrasto l’identità sociale (social identity, il “noi”) introiettata con le richieste implicite nella prova o nella prestazione.

Qunado queste sono in contrasto generano un conflitto psicologico legato alla identità (identity-related psychoological conflict), generando prestazioni in difetto tali da riconciliare le due istanze, od agisce da stimolo, amplificando in positivo i risultati nel caso in cui le due istanze si sovrappongano.

Questo  ha richiamato quanto viene scritto in C.G. Jung, Tipi Psicologici, Universale Scientifica Boringhieri.:

…non intendo affatto affermare che Prometeo, colui che prima pensa poi agisce, rappresenta l’introverso, ed Epimeteo, colui che prima agisce e poi riflette, l’estroverso. Il conflitto fra queste due figure esprime soprattutto la lotta che si scatena nel medesimo individuo fra la linea di sviluppo introversa e quella estroversa…

Prometeo è il legame con il proprio mondo inconscio mentre Epimeteo riconosce che le sue aspirazioni sono rivolte al mondo esterno ed ai suoi valori. Prometeo dà la “supremazia” alla propria anima mentre Epimeteo predilige la coscienza morale alla propria anima.

Quanto scrive Jung rafforza i risultati della ricerca, agisce cioè in noi una spinta ad adeguarci a quella che è l’immagine che di noi ha il mondo esterno (l’estroverso di Jung) e che tendiamo ad assecondare sia in positivo che in negativo rispetto a quanto la nostra “anima” desidera o persegue.

Ora andiamo a vedere cosa scriveva qualche decina di anni fa Hans-Hermann Hoppe in “How is Fiat Money Possible?-or, The devolution of Money and Credit, The Review of Austrian Economics Vol.7,No2(1994):49-74”. In questo articolo vengono discussi alcuni aspetti concernenti il sistema monetario chiamato “Fiat Money” (fiat termine latino inteso come creato). Quasi tutti i ragionamenti presentati assomigliano a dimostrazioni matematiche per “assurdo” cioè partendo da presupposti ragionevoli si giunge a conclusioni assurde.

Nel caso specifico le conclusioni vengono ritenute assurde quando non in accordo con il fatto che ogni attore persegua esclusivamente finalità egoistiche

Se non ci fosse da piangere sarebbe un bello sketch comico quello in cui viene considerato assurdo chi fa attraversare la strada ad una vecchietta a meno che non ne abbia un beneficio immediato o differito nel tempo (questo secondo solo dopo aver contrattato il saggio di interesse)

Quindi ora lo schema è il seguente:

  1. prima ci si induce ad introiettare un modello che fa ritenere come giusto, eticamente corretto e socialmente utile, il perseguimento esclusivo dell’interesse egoistico (sempre nel rispetto delle regole… 🙂 ) la social-identity richiede che si persegua il proprio piacere personale, un edonismo che trova giustificazione sufficiente esclusivamente nel proprio ego
  2. a questo punto si misurano le prestazioni di quelle organizzazioni che si basano sul riconoscimento dell’importanza dell’interesse collettivo (scuola pubblica, sanità pubblica, ecc….) cioè la prestazione che ci viene richiesta è quella di pensare alla collettività e non a noi stessi (Identity-related psychological conflict)
  3. attenzione attenzione, si scopre che queste organizzazioni non funzionano benissimo
  4.  si induce, correttamente sulla base del metodo scientifico, la legge naturale che il pubblico funziona male mentre ciò che è privato funziona bene. (vedi la Tragedy of Commons )

 

One Reply to “Tipi Psicologici”

  1. caro Roberto,
    condivido di quanto hai scritto quello che mi pare essere il cuore del tuo ragionamento : si stabiliscono parametri di efficienza/valore che vengono spacciati per oggettivi e naturali , ma che in realtà sono espressione degli interessi di precisi gruppi dominanti. Questi gruppi , controllando i grandi media, plasmano l’opinione pubblica addomesticandone i sentimenti e impedendone ogni reazione. La distinzione corretta poi non è fra pubblico e privato, ma fra organico/comunitario (o, come sua massima espressione, fondato sulla carità) e individualistico/egoistico (fondato su una visione atomizzata dell’uomo come soggetto che vive una vita dotata di senso nella misura in cui è protesa al successo/denaro/potere).

    Ha senso solo un mondo dove si vive sacrificandosi per gli altri (dove questi altri sono già anche solo la moglie e i figli, per intenderci). Tutto ciò che non è sacrificio non ha veramente valore.

    Un saluto

    Matteo

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